STEP #04: Mitologia


Per quanto riguarda l’azione dell’irrigare nella mitologia si trovano diversi esempi: come abbiamo visto nello Step 2, fin dai tempi antichi le popolazioni hanno sentito il bisogno di irrigare i propri campi per avere colture più fiorenti, dapprima i territori vicini ai fiumi e in seguito, con la costruzione di canali di irrigazione, anche i terreni lontani dall’acqua.

MITOLOGIA GRECA

Non si può non citare in questo ambito la mitologia greca con gli dei dell'Olimpo e i titani. 

Poseidone - Nettuno
Poseidone è uno dei dodici dei dell’Olimpo: dio del mare, dei fiumi, dei laghi, delle alluvioni, dei maremoti e dei terremoti. Il suo simbolo è il tridente e gli animali a lui sacri sono il cavallo, il delfino e il toro.
Poseidone era originariamente il dio dell’acqua (da cui l’epiteto greco che significa “possessore della terra” inteso come il marito della terra ovvero l’acqua che la feconda) e del maremoto (ovvero “scuotitore di terra”), solo successivamente fu associato al mare.
Il dio corrispondente romano è Nettuno.

Demetra
In questo contesto non si può non citare Demetra “Madre terra”, sorella di Zeus, è la dea dell’agricoltura, costante nutrice della gioventù e della terra verde, protettrice del raccolto e delle leggi sacre. Negli Inni Omerici viene invocata come la “portatrice di stagioni”, questo è un leggero indizio di come ella fosse già adorata molto tempo prima che si affermasse il culto degli dei dell’Olimpo. Secondo il retore ateniese Isocrate, i doni più grandi che fece Demetra all’umanità furono i cereali (da cui deriva il nome della sua corrispondente romana: la dea Cerere), che hanno reso l’uomo diverso dagli animali selvatici: la coltivazione ha dato speranze più elevate per la vita terrena.
I nomi di Demetra e Poseidone si trovano collegati tra loro nelle prime iscrizioni trovate fra le rovine di Pilo. Compaiono le scritte “PO-SE-DA-WO-NE” e “DA-MA-TE”: la sillaba DA, presente in entrambe, secondo alcuni studiosi deriverebbe da una radice indo-europea associata alla distribuzione di terre e privilegi; secondo altri invece deriverebbe da una forma dialettale della parola greca “terra”.

TITANI

Oceano
Oceano: titano del fiume che ruota attorno alla terra ed è la fonte di tutta l’acqua corrente.
Teti: sorella e moglie di Oceano, è considerata la titanessa dell’acqua dolce, madre di fiumi, sorgenti, ruscelli, torrenti, fontane e nuvole.

MITOLOGIA ATZECA

Tlatoc
Tlatoc il cui nome deriva da “Nettare della terra” era il dio della pioggia e della fertilità. Gli atzechi avevano grande timore di lui, credevano fosse responsabile sia delle inondazioni sia delle siccità.  

MITOLOGIA EGIZIA

Hapi
Hapy o Hapi era il dio delle inondazioni annuali del Nilo, quindi non la personificazione stessa del fiume. Era simbolo di fertilità della terra, dell’abbondanza dei raccolti e della vita rinnovata grazie all’inondazione annuale.

MITOLOGIA MESOPOTAMICA

Enki
Enki era il dio sumero dell’acqua, della conoscenza, dell’artigianato e della creazione. Un vasto numero di miti riguardanti Enki sono stati trovati da diversi siti di scavo, dall’Iraq fino alla costa orientale. Le sue prime apparizioni possono essere identificate in iscrizioni cuneiformi risalenti probabilmente all’era ellenistica. I suoi miti sembrano aver influenzato alcune storie bibliche e coraniche.


Riferimenti:

STEP #02: storia della parola

Il verbo che stiamo analizzando “irrigare”, come si può notare nello step precedente, deriva dal latino classico irrigare, termine composto da in + rigare che tradotto significa “far scorrere in canali”. La prima parola è una preposizione, la seconda invece è un verbo che indica l’azione di segnare tracciando una o più righe. Proviamo quindi a capire come è stata creata questa fusione linguistica, partendo dal presupposto che questo termine sia stato coniato con la nascita dell’agricoltura. 
L’irrigazione è una pratica molto antica, risale a circa diecimila anni fa (età Neolitica) nelle valli che si trovano tra il Tigri e l’Eufrate, la cosiddetta Mezzaluna fertile. Proprio qui i primi coltivatori dell’Eurasia pensarono di coltivare il terreno vicino ai fiumi, dove la piovosità è quasi nulla, usufruendo delle loro piene primaverili. L’uso delle piene avrebbe permesso la regolamentazione, l’organizzazione di numerose masse di lavoratori e la costruzione di grandi depositi per raccogliere il prodotto che maturava in due o tre settimane circa, ma che era sufficiente per l’alimentazione di tutte le popolazioni limitrofe per l’intero anno. Si può sostenere, quindi, che se la nascita dell’agricoltura aveva imposto la dimora stabile a molti coltivatori e determinato la nascita dei primi villaggi, quella dell’irrigazione impose la nascita della città, con tutti gli apparati amministrativi necessari a distribuire i frutti della terra e a difendere le aree coltivate dalle razzie dei popoli pastori. 
La prima civiltà irrigua nacque così in Mesopotamia e fu subito copiata in Egitto e successivamente, oltre un millennio più tardi, in Asia con la civiltà del riso; dopo due millenni arrivò anche in Messico e Perù con il mais. 
Nell’Occidente invece l’irrigazione si è sviluppata lentamente. Nel Mediterraneo fu introdotta dagli Arabi in particolar modo in Andalusia e in Sicilia. Da qui iniziò a diffondersi e fu così che si sviluppò l’irrigazione padana, il fattore che assicurò all’Italia un notevole vantaggio economico su tutti gli altri paesi del Continente; troviamo prova di ciò negli splendori del Basso Medioevo e del Rinascimento. Il primo agronomo ad attestarne il ruolo in termici economici e demografici fu Agostino Gallo nel Cinquecento. Nei secoli a venire l’irrigazione ebbe sviluppi significativi: la sua crescita esponenziale iniziò dall’inizio del Novecento fino al Duemila. 
In quattromila anni l’uomo ha costruito dighe e canali per irrigare centinaia di milioni di ettari di terreno. Al giorno d’oggi su 260 milioni di ettari vengono utilizzati, annualmente, 3100 chilometri cubici d’acqua, che equivalgono al 70 per cento delle disponibilità mondiali.

STEP #01: definizione


Irrigare
[ir-ri-gà-re] v.tr.


1. a. immettere in un terreno le acque necessarie alle varie colture, traendole da corsi d’acqua o dal sottosuolo: irrigare i campi; irrigare una piantagione. b. riferito all’acqua stessa che bagna un terreno, e anche a corsi d’acqua naturali che attraversano una regione contribuendo alla sua fertilità: numerosi fossati irrigano il fondo; la pianura padana è irrigata dal Po e dai suoi numerosi affluenti. c. antiquato Irrigare una pianta, le radici di un albero e simili, bagnarle, innaffiarle.
2. uso figurato, letterario o dalla poesia Aspergere, cospargere di liquido, solcare bagnando, specialmente di lacrime o sangue: con la testa bassa, con le gote irrigate di lacrime (Manzoni); Le lucid’arme il caldo sangue irriga Per sino al piè di rubiconda riga (Ariosto); e col significato più generale, ma in senso iberb.: terra irrigata dal sangue dei martiri.
3. nel linguaggio medico, introdurre una soluzione medicamentosa in una cavità del corpo, a scopo igienico, terapeutico, ecc., mediante apposito strumento, detto irrigatore.
v Participio presente irrigante, anche come aggettivo, che irriga: acque irriganti; impianto irrigante. 

Etimologia
Il verbo in questione deriva direttamente dal latino classico irrigare, termine composto da in + rigare che tradotto significa “far scorrere in canali”. Simile a questa parola si utilizza anche il verbo rigare e il sostantivo rigatio. Questi vocaboli latini sono stati molto utilizzati nel passato: negli antichi trattati sull’agricoltura, nel linguaggio colto del Medioevo, nelle poesie del Cinquecento. Il progressivo abbandono del latino come lingua scientifica ha favorito il trasferimento di termini colti come "irrigare" e "irrigazione" nella lingua italiana, anche se spesso sono affiancati da quelli più popolari o presenti nei dialetti.

Sinonimi: bagnare, innaffiare, irrorare, inondare.

Traduzione in lingue straniere
Inglese: irrigate
Francese: irriguer
Spagnolo: irrigue
Tedesco: bewässern
Portoghese: irrigar
Cinese:
Russo: орошать

Approfondimento nel campo dell'agricoltura
Quando si parla di sistemi di irrigazione (o metodi irrigui) si intende la modalità con cui l’acqua è distribuita nel terreno. La scelta del metodo più adatto dipende ma molteplici fattori, come la disponibilità e l’approvvigionamento idrico, il clima, la morfologia del terreno, il tipo di coltura e il grado di meccanizzazione, e via dicendo.
Si riportano di seguito i principali metodi idrici:
  • per scorrimento,
  • per microportate o a goccia,
  • per aspersione o a pioggia,
  • per subirrigazione,
  • per sommersione.

Riferimenti:

STEP #25: La sintesi finale

Eccoci arrivati allo step conclusivo di questo blog, nel quale abbiamo svolto un approfondimento sul termine “irrigare”, con tutte le sue s...