STEP #11: Pandemia COVID-19


In questo periodo storico molto difficile a causa della pandemia COVID-19 molte delle nostre abitudini sono state stravolte, il governo ha preso decisioni drastiche su vari settori e l’azione del nostro verbo in questa situazione riveste un ruolo fondamentale. Infatti tra le varie attività che non possono fermarsi, nonostante l’epidemia, c’è l’agricoltura con un grande bisogno di irrigazione e tutto il ramo agroalimentare, oggi più che mai importante di fronte alla forte riduzione delle importazioni. È successo, però, in tutti i paesi investiti dalla pandemia che migliaia di cittadini, allarmati dagli annunci di misure restrittive, hanno assaltato i supermercati svuotando gli scaffali e i servizi di spesa on-line sono ormai impossibili da prenotare quasi ovunque, da Milano a New York. Nonostante questo, i punti vendita vengono riforniti costantemente, grazie allo sforzo dei lavoratori di tutta la filiera (produttori, trasportatori, commessi) che continuano a lavorare in condizioni difficili e incerte. A causa delle varie restrizioni, però, il settore dell’agricoltura deve fare i conti sia con la carenza di manodopera sia con le disponibilità idriche per una stagione irrigua che, come sostiene l’Associazione Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), "si preannuncia anticipata in molte zone a causa di temperature superiori alla media del periodo”.
In Italia, il paese più idrovoro in Europa, la stagione irrigua inizia solitamente a metà aprile, ma con i cambiamenti climatici di quest’anno è stata anticipata: sia per annaffiare i campi a causa delle scarse precipitazioni e delle temperature invernali sopra la media, sia per proteggere l’anticipo delle piantagioni dalle gelate notturne col servizio antibrina.
Nonostante ciò, la situazione irrigua è a rischio in molte parti del paese per mancanza d’acqua: al sud vi è già la crisi idrica, il centro sembra essere momentaneamente nella norma in rapporto ai dati tradizionali, mentre al nord vi è una grande preoccupazione per quanto riguarda l’abbassamento dei fiumi e dei laghi, ad eccezione del nord-est in cui la pioggia è stata più presente.

Vi lascio di seguito il link dell’articolo in cui vengono riportati valori specifici della situazione irrigua nelle diverse zone d’Italia:



Riferimenti: 

STEP #10: Sequenza cinematografica


Nell’ambito cinematografico l’azione dell’irrigare è presente in molte sequenze. Di seguito vi riporto il film “Il ragazzo che catturò il vento”, a mio avviso molto significativo per quanto riguarda le difficili condizioni dell’agricoltura in Africa a causa di siccità e carestie.


Locandina del film "Il ragazzo che catturò il vento"

Il film, pubblicato nel 2019, è tratto da una storia vera ed è ambientato in Malawi, nell’Africa sud-orientale, nell’anno 2001. È basato sull’omonimo libro e racconta la storia di William Kamkwamba, un ragazzo di tredici anni che vive con la sua famiglia in un piccolo villaggio chiamato Wimbe. William aiuta i genitori nella lavorazione della terra e frequenta la scuola locale. Dopo l’arrivo della siccità, la situazione si complica: il grano smette di crescere, il neoeletto governo tradisce le speranze della gente e raziona il cibo con una conseguente grave carestia. Costretto ad abbandonare la scuola, William, appassionato di scienze e abile riparatore di apparecchi radiofonici, comincia a progettare la costruzione di un rudimentale mulino a vento per pompare l’acqua dai pozzi e irrigare i campi. Per fare ciò dovrà affrontare diversi imprevisti e soprattutto dovrà sfidare l’opposizione del padre, il quale non crede ai sogni del figlio, considerandoli irrealizzabili.

Vi riporto di seguito la scena finale tratta da Youtube, in cui il mulino a vento inizia a funzionare e ad irrigare i campi.


STEP #09: Arti figurative


Per quanto riguarda l’azione dell’irrigare nelle arti figurative, si possono trovare diversi esempi, sia per quanto riguarda la pittura che la scultura.


Edvard Munch, "Girls Watering Flowers",
1904, Munch Museum, Oslo

Joseph d'Arcy, "Method of Raising Water for Irrigation",
1811, Victoria and Albert Museum, Londra

Zanobio Portigiani, Tommaso Laureti e Giambologna,
"Fontana del Nettuno", 1563-66, Bologna

STEP #08: Storia della tecnologia nel periodo antico


L’innovazione dell’irrigazione ha portato l’umanità a coltivare piantagioni e allevare bestiame diventando così civilizzata. L’irrigazione ha assicurato un rifornimento costante di cibo sia per gli uomini che per gli animali e ha permesso alle popolazioni di abitare in zone in cui non crescono naturalmente risorse essenziali.
L’irrigazione iniziò intorno al 6000 a.C. in Mesopotamia e in Egitto coi rispettivi fiumi: il Tigri, l’Eufrate e il Nilo. Il primo grande progetto avvenne intorno al 3100 a.C. in Egitto e prevedeva la costruzione di dighe e canali d’irrigazione per dirottare le acque di inondazione del Nilo in un lago artificiale chiamato “Moeris”. Sistemi simili esistevano anche nell’America precolombiana, in Siria, in Cina e in India.
Il sovrano Hammurabi fu il primo a stabilire delle leggi sull’acqua, compresa la distribuzione di essa sugli ettari coltivati e la responsabilità degli agricoltori a mantenere i canali d’irrigazione nelle loro proprietà. Lo shaduf fu inventato intorno al 1700 a.C. e consisteva in un attrezzo composto da un grande palo bilanciato su una trave trasversale: ad un’estremità vi erano collegati una corda e un secchio, all’altra un contrappeso. Questo dispositivo funzionava tirando la corda per abbassare il secchio nella fonte d’acqua per raccoglierla e successivamente portarla in superficie. Ciò permetteva l’irrigazione quando non vi erano inondazioni e quando ci si trovava in terreni più alti che dovevano essere coltivati.
Intorno al 700 a.C. fu sviluppata la ruota idraulica egiziana usando una tecnologia simile a quella attuale, che ha permesso la creazione di acquedotti o abbeveratoi. Questa creazione fu il primo dispositivo di sollevamento non azionato dall’uomo. Non molto tempo dopo il qanat divenne la prima tecnica per utilizzare le acque sotterranee costruendo una specie di pozzo verticale in un terreno in pendenza. In questi tunnel l’acqua fluisce per effetto della gravità poiché la destinazione è più bassa rispetto all’origine.
Successivamente la ruota idraulica persiana alimentata da buoi, chiamata sakia, è il primo uso conosciuto di ciò che al giorno d’oggi conosciamo col nome di pompa.
Intorno al 250 a.C., in Grecia, fu inventato il tamburo: una specie di vite in un tubo vuoto che era stato ruotato per raccogliere l’acqua.
I mulini a vento sono stati sviluppati nel 500 d.C. e le prove del loro uso esistono in Persia.
In tutto il mondo, l’irrigazione sembra essere iniziata con canali e bacini d’acqua artificiali, nonostante il fatto che le tecniche di molte popolazioni e culture siano diverse. Gli abitanti dello Sri Lanka sono stati soprannominati “maestri dell’irrigazione” e furono i primi a costruire i bacini artificiali. I cinesi usavano vari metodi: pompe a catena azionate da pedali, ruote idrauliche o meccaniche mosse da buoi. In Arizona, negli Stati Uniti, i canali d’irrigazione furono usati per le colture già nel 1200 a.C.


Riferimenti:
  • Mikael Eskelner, Martin Bakers, Tobias Lanslor, "Storia dell'agricoltura", Cambridge Stanford Books

STEP #07: Opera poetica

Numerose sono le opere poetiche in cui è presente l’azione dell’irrigare, sia in tempi antichi che in quelli moderni. Di seguito riporto due esempi, a mio avviso, molto significativi.

IL FIUME PO

Un tempo
ombre d’argento scuro
i pioppeti d’inverno
tra nebbie d’un altro argento
lungo l’acque perlate
del fiume che fece la pianura
e la nutriva di linfa abbondante.
Ora il clima è mutato
per l’umana follia di gretto profitto.
Sono svanite le nebbie.
D’estate quasi svanisce anche il fiume.
(Maria Carla Baroni, da “Mangrovia”)

In questa poesia l’azione dell’irrigare avviene in modo indiretto: si percepisce nei versi 6 e 7, in cui viene comunicato come lo sviluppo della pianura Padana sia avvenuto grazie al fiume Po e alla sua “linfa”, ovvero “l’acqua”, che l’ha nutrita e fatta crescere. La lettura delle poesie di Maria Carla Baroni ammira e induce a riflettere in particolar modo sulla condizione delle campagne al giorno d’oggi e a come si potrebbe migliorare questa situazione.

DELL’INNAFFIARE IL GIARDINO

Oh, bello innaffiare il giardino, per far coraggio al verde!
Dar acqua agli alberi assetati! Dar più che basti
e non dimenticare i cespugli delle siepi, perfino
quelli che non dan frutto, quelli esausti
e avari. E non perdermi di vista,
in mezzo ai fiori, le male erbe, che hanno
sete anche loro. Non bagnare solo
il prato fresco o solo quello ardio:
anche la terra nuda tu rinfrescala.
(B. Brecht)

Quest’ultima è una delicata poesia di Brecht e descrive perfettamente una calda estate che tormenta tutti: uomini, vegetali e animali. L’azione dell’irrigare, in questo caso, è esposta in modo specifico e diretto. Bagnare una pianta inizialmente può sembrare facile, ma non è così, bisogna avere amore e dedizione per ciò che si fa. Un giusto annaffiamento dipende da molti fattori, prima di tutto il dosaggio: se si da poca acqua la pianta potrebbe seccare, se invece se ne da troppa la pianta morirebbe di asfissia; ci dev’essere un equilibrio, il terreno deve essere umido, ma non troppo. Un altro fattore è il tempo che si dedica all’operazione: bisogna eseguirla con cura e leggerezza, senza fretta.

STEP #06: Letteratura narrativa

Pearl S. Buck, "La buona terra", 2015, Mondadori


Pearl S. Buck pubblicò il libro “La buona terra” nel 1931, si aggiudicò il premio Pulitzer nel 1932 e vinse il Nobel per la letteratura nel 1938. Il libro è ambientato in Cina (dove la scrittrice statunitense visse dall’infanzia fino al 1934) all’inizio del ‘900 e racconta la storia di Wang Lung (un povero coltivatore), della sua famiglia e soprattutto della sua terra. Il protagonista inizialmente, su consiglio della moglie O-Ian, compra un piccolo pezzo di terra, che sotto la cura e il pesante lavoro della coppia, comincia a dare i suoi frutti. Diverse vicende si susseguono nel libro durante gli anni: la semina (in particolare il riso), la difficile irrigazione, la siccità, le inondazioni (a volte benevole e a volte dannose), ma in un modo o nell’altro la famiglia riesce a venirne fuori grazie all’amore per la “terra”. Wang Lung in questo modo si arricchisce sempre di più fino a diventare un ricco proprietario terriero e a potersi così permettere una famiglia numerosa.
Il tema centrale del libro è proprio la terra, intesa come madre che nutre e garantisce la vita all’uomo che sa onorarla con il paziente lavoro. Non si può far altro che amarla ed alimentarla con l’acqua, altrimenti ci sarà sofferenza. L’amore per la terra entra nelle ossa e nel sangue: la cultura cinese infatti lo identifica come l’energia più profonda. È dalla terra che deriva il benessere, l’unione della famiglia, le tradizioni più sacre, le virtù delle generazioni passate e le speranze di quelle future.

Di seguito possiamo leggere una delle citazioni più importanti di questo libro:

Quando si comincia a vendere la terra […] è la fine di una famiglia. Dalla terra siamo venuti, e alla terra dobbiamo tornare… Se conserverete la terra, vivrete… Nessuno potrà mai portarvela via…” (cap. XXXIV, 1998, p.291)

STEP #05: Pubblicità


L’azione dell’irrigare nella pubblicità è incentrata in particolar modo sulle attrezzature e sugli impianti idrici: da quelli classici a quelli più innovativi, volti al risparmio dell'acqua, tema molto importante al giorno d’oggi. Di seguito vediamo e analizziamo due spot pubblicitari di due aziende note a livello internazionale e successivamente alcune aziende minori situate principalmente nel cuneese, la mia zona d’origine.

Netafim


Netafim è l’azienda leader del settore composta da agricoltori e innovatori; nata nel 1965 nel deserto del Negev in Israele, in cui provarono a coltivare gli aridi terreni di quella zona. Quindi conoscono perfettamente com’è l’azione del coltivare in condizioni estreme. Questa lotta gli ha permesso di capire come combinare irrigazione di precisione, competenza agronomica e innovazione per aiutare gli agricoltori a crescere di più con qualsiasi coltura, in qualsiasi clima, con meno. Il loro slogan infatti è “grow more with less” che significa appunto “crescere di più con meno”. Il loro scopo è guidare l’adozione di massa di soluzioni di irrigazione intelligente per combattere la scarsità di cibo, acqua e terra.

Irritec


Irritec è un’azienda italiana nata nel 1974 a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, che si occupa principalmente di microirrigazione. Irritec progetta, sviluppa, produce e distribuisce in tutto il mondo sistemi di irrigazione altamente tecnologici che garantiscono la massima efficienza con il minor impatto ambientale e a costi contenuti. Specializzata nella realizzazione di sistemi di irrigazione a goccia, investe nel perfezionamento dei suoi prodotti per assicurare la massima qualità e sostenibilità che ha reso il marchio Irritec leader a livello internazionale.

ESI irrigazione


ESI irrigazione è un’azienda situata a Torre San Giorgio in provincia di Cuneo, molto più piccola rispetto alle due sopra citate, specializzata in sistemi di irrigazione: propone la soluzione più adatta alle diverse esigenze irrigue di tutte le colture, sia per irrigazione agricola, sia per quella residenziale. L’azienda opera secondo criteri che promuovano sempre l’utilizzo razionale ed efficiente dell’acqua e il risparmio energetico. La pagina promozionale sopra riportata è stata tratta da “Il Coltivatore Cuneese”.

Agricolplast


Agricolplast è un’azienda situata a Baldissero d’Alba, in provincia di Cuneo, specializzata nella progettazione di impianti di irrigazione e di teli per l’agricoltura. Le soluzioni irrigue proposte sono studiate a partire dall’esigenza della coltura, migliorando la qualità e le rese del raccolto ottimizzando acqua, energia e nutrienti. Anche questa pubblicità è stata tratta da "Il Coltivatore Cuneese".

STEP #25: La sintesi finale

Eccoci arrivati allo step conclusivo di questo blog, nel quale abbiamo svolto un approfondimento sul termine “irrigare”, con tutte le sue s...