STEP #08: Storia della tecnologia nel periodo antico


L’innovazione dell’irrigazione ha portato l’umanità a coltivare piantagioni e allevare bestiame diventando così civilizzata. L’irrigazione ha assicurato un rifornimento costante di cibo sia per gli uomini che per gli animali e ha permesso alle popolazioni di abitare in zone in cui non crescono naturalmente risorse essenziali.
L’irrigazione iniziò intorno al 6000 a.C. in Mesopotamia e in Egitto coi rispettivi fiumi: il Tigri, l’Eufrate e il Nilo. Il primo grande progetto avvenne intorno al 3100 a.C. in Egitto e prevedeva la costruzione di dighe e canali d’irrigazione per dirottare le acque di inondazione del Nilo in un lago artificiale chiamato “Moeris”. Sistemi simili esistevano anche nell’America precolombiana, in Siria, in Cina e in India.
Il sovrano Hammurabi fu il primo a stabilire delle leggi sull’acqua, compresa la distribuzione di essa sugli ettari coltivati e la responsabilità degli agricoltori a mantenere i canali d’irrigazione nelle loro proprietà. Lo shaduf fu inventato intorno al 1700 a.C. e consisteva in un attrezzo composto da un grande palo bilanciato su una trave trasversale: ad un’estremità vi erano collegati una corda e un secchio, all’altra un contrappeso. Questo dispositivo funzionava tirando la corda per abbassare il secchio nella fonte d’acqua per raccoglierla e successivamente portarla in superficie. Ciò permetteva l’irrigazione quando non vi erano inondazioni e quando ci si trovava in terreni più alti che dovevano essere coltivati.
Intorno al 700 a.C. fu sviluppata la ruota idraulica egiziana usando una tecnologia simile a quella attuale, che ha permesso la creazione di acquedotti o abbeveratoi. Questa creazione fu il primo dispositivo di sollevamento non azionato dall’uomo. Non molto tempo dopo il qanat divenne la prima tecnica per utilizzare le acque sotterranee costruendo una specie di pozzo verticale in un terreno in pendenza. In questi tunnel l’acqua fluisce per effetto della gravità poiché la destinazione è più bassa rispetto all’origine.
Successivamente la ruota idraulica persiana alimentata da buoi, chiamata sakia, è il primo uso conosciuto di ciò che al giorno d’oggi conosciamo col nome di pompa.
Intorno al 250 a.C., in Grecia, fu inventato il tamburo: una specie di vite in un tubo vuoto che era stato ruotato per raccogliere l’acqua.
I mulini a vento sono stati sviluppati nel 500 d.C. e le prove del loro uso esistono in Persia.
In tutto il mondo, l’irrigazione sembra essere iniziata con canali e bacini d’acqua artificiali, nonostante il fatto che le tecniche di molte popolazioni e culture siano diverse. Gli abitanti dello Sri Lanka sono stati soprannominati “maestri dell’irrigazione” e furono i primi a costruire i bacini artificiali. I cinesi usavano vari metodi: pompe a catena azionate da pedali, ruote idrauliche o meccaniche mosse da buoi. In Arizona, negli Stati Uniti, i canali d’irrigazione furono usati per le colture già nel 1200 a.C.


Riferimenti:
  • Mikael Eskelner, Martin Bakers, Tobias Lanslor, "Storia dell'agricoltura", Cambridge Stanford Books

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