STEP #25: La sintesi finale

Eccoci arrivati allo step conclusivo di questo blog, nel quale abbiamo svolto un approfondimento sul termine “irrigare”, con tutte le sue sfaccettature. Di seguito ricapitolo sinteticamente i vari passi compiuti.

Inizialmente abbiamo riportato la definizione del verbo, con eventuali traduzioni ed analisi etimologica, ricostruendo anche una storia della parola e le sue origini. Dopo aver fatto un disegno che rappresentava la nostra idea di irrigazione, abbiamo tracciato la presenza dell’azione nella mitologia.

Procedendo con gli step, abbiamo esplorato l’ambito delle arti figurative individuando diverse pitture e sculture di differenti epoche, da ciò possiamo già capire come questa azione è sempre stata presente nella vita quotidiana dell’uomo, in quanto nasce da un bisogno. Con lo stesso fine, per la letteratura sono stati presi in esame un testo di letteratura narrativa e un’opera poetica.

Per quanto riguarda il settore della pubblicità abbiamo selezionato diversi spot pubblicitari delle aziende leader del settore ed alcune locandine di aziende minori. E ancora abbiamo individuato una delle scene principali del film “Il ragazzo che catturò il vento” per mostrare la presenza dell’azione in una sequenza cinematografica.

Affrontando successivamente un viaggio all’interno della storia della tecnologia, abbiamo individuato diversi eventi in differenti epoche storiche: nel periodo antico (in cui Mesopotamia ed Egitto furono protagonisti), nella tecnologia medievale e moderna (in cui vi è l’invenzione del mulino), nel Settecento (dove abbiamo affrontato la situazione della città di Torino), nell’Ottocento (con la costruzione del Canale Cavour) e nel Novecento (con l’invenzione del raccordo rapido per l’irrigazione).

Contemporaneamente a questi ultimi, abbiamo evidenziato la presenza del verbo negli articoli di cronaca del passato, ma anche nei fatti di attualità, ovvero come l’irrigazione sia cambiata nel periodo in cui stiamo vivendo a causa della pandemia COVID-19.

Grazie a questa approfondita ricerca sul tema del verbo indicato, siamo riusciti ad individuare un protagonista molto importante per l’irrigazione della pianura padana: Camillo Benso conte di Cavour, uno fra i promotori della costruzione del Canale Cavour.

Inoltre, per l’ambito scientifico-tecnologico, abbiamo indicato la disciplina scientifica adatta al campo dell’irrigazione, ovvero l’idraulica agraria che si occupa della regimazione e dell’uso dell’acqua in agricoltura. Sempre in quest’ambito abbiamo riportato alcuni tra i più rilevanti brevetti del settore, che hanno facilitato negli anni il lavoro del responsabile dell’irrigazione, e il materiale principalmente utilizzato degli impianti idrici: la plastica.

Infine abbiamo riflettuto sul futuro e sulle possibilità dell’uomo per rendere il nostro pianeta migliore. In questa direzione abbiamo ideato un’ipotetica invenzione (una sostanza naturale alternativa all’acqua) che potrebbe essere concretizzata negli anni a venire e il rispettivo volantino per la promozione del prodotto.

All’interno di questo percorso abbiamo anche sviluppato un abbecedario del nostro verbo con le parole derivanti dalla nostra ricerca ed infine una mappa concettuale riassuntiva.

STEP #22: Un'invenzione futura


Molto spesso mi è capitato di riflettere sul futuro e su come si possa agire per rendere migliore il nostro pianeta (in particolare dal punto di vista ambientale), ormai stremato dallo sfruttamento dell’uomo. Mi sono orientata in questa direzione per ideare un qualcosa che faccia la differenza nel settore dell’irrigazione: ovvero una sostanza alternativa all’acqua (WATER+). Quest’ultima sarebbe interamente realizzata con prodotti naturali, senza subire trattamenti chimici, evitando danni all’ambiente. La composizione risulterebbe più nutriente dell’acqua, una sorta di concentrato molto potente, contenente tutte le sostanze necessarie alla crescita della pianta; in questo modo si eviterebbe lo spreco di enormi quantità d’acqua, in quanto con solamente poche gocce si andrebbe ad eliminare (o comunque ridurre di molto) l’irrigazione tradizionale. Inoltre si andrebbe ad eliminare o ridurre l’uso di concimi e fertilizzanti, che sono parecchio dannosi sia per l’ambiente che per l’uomo.
Con questa modalità si risolverebbero anche le varie problematiche legate all’irrigazione nei paesi in via di sviluppo o nelle zone molto aride, dove l’acqua nella maggior parte dei casi non si trova, nemmeno scavando pozzi a metri e metri di profondità.

Se tutto ciò diventasse un giorno possibile, WATER+ porterebbe diversi vantaggi:
  • Meno spreco di acqua (fonte molto preziosa),
  • Utilizzo di concimi e fertilizzanti molto ridotto o addirittura eliminato,
  • Basso impatto ambientale,
  • Nessun danno al terreno,
  • Resa maggiore.

WATER+ troverebbe impiego non solo nell’agricoltura tradizionale, ma anche nel giardinaggio, nelle pareti verdi, negli orti verticali, ecc.., in qualsiasi superficie su cui crescano colture, migliorando di molto il settore dell’irrigazione.

STEP #21: Un brevetto


I brevetti più significativi associati all’irrigazione si trovano per la maggior parte nella seconda metà del Novecento, periodo in cui si sviluppano di più le scienze e le tecnologie. Uno fra questi, a mio avviso molto importante per il settore in questione, è il “Controller del sistema di irrigazione” risalente al 1975 (pubblicato poi nel 1976), ideato da Charles Kenneth Sears.


Controller del sistema di irrigazione,
Charles Kenneth Sears, 1975

Consiste in un dispositivo che regola l’erogazione dell’acqua con irrigazione a pioggia direttamente in base alla necessità di acqua del suolo, senza chiedere un monitoraggio continuo da parte del responsabile dell’irrigazione. Se un periodo di approvvigionamento idrico preselezionato non è sufficiente per raggiungere il livello di umidità desiderato nel suolo a causa di differenti fattori (tra cui guasti, cambiamenti imprevisti delle condizioni metereologiche, stima insufficiente da parte del gestore, ecc..), un segnale richiama l’attenzione sulla necessità di selezionare un nuovo periodo di approvvigionamento idrico più lungo o di correggere l’alimentazione o il guasto. Un interruttore a pulsante ripristina il sistema di allarme. Il controller è composto da una pompa convenzionale a velocità costante in grado di funzionare in modalità on-off in collaborazione con tubazioni standardizzate per fornire acqua con un’irrigazione a goccia alla pianta attraverso emettitori di irrigazione standard.



Altro brevetto molto importante, ma decisamente più recente, consiste in un “Sistema per l’irrigazione automatizzata di pareti e tetti verdi” risalente al 2016 ed ideato da Accorsi Mattia, Orsini Francesco e Prosdocimi Gianquinto Giorgio, facente parte dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Il sistema di irrigazione automatico per superfici verdi è gestito da sensori di umidità che comunicano con una centralina per controllare la quantità di acqua a disposizione delle piante. Il sistema è concepito per contesti di difficili condizioni di crescita delle piante, che richiedono quindi un’elevata tecnologia, come pareti e tetti verdi ma può anche trovare applicazione nell’orticoltura convenzionale e nell’hobbistica. L’impianto di irrigazione permette di cedere acqua senza che si debba intervenire manualmente grazie alla capacità di auto-regolare l’umidità nel substrato di crescita. Il sistema è composto da diversi sensori che leggono i valori di umidità, si interfacciano con un software che ne rileva il dato e ciò automatizza l’attivazione di elettrovalvole per la cessione di acqua (funzione innovativa rispetto al brevetto riportato precedentemente). In questo modo la parete o il tetto verde è continuamente monitorato e ne viene garantita la costante condizione fisiologica ottimale.

Riferimenti: 

STEP #20: Un materiale


Un materiale largamente utilizzato nell’irrigazione è la plastica, in quanto ha caratteristiche molto competitive rispetto ad altri tipi di materiali, tra cui la leggerezza, la resistenza a corrosione, la varietà di lavorazioni e dimensioni, la durabilità, la riciclabilità, e molto altro.


Tubo in polietilene 

Un oggetto d’esempio realizzato in materiale plastico è il tubo in polietilene (PE). Quest’ultimo viene comunemente utilizzato per la realizzazione delle linee di alimentazione e di distribuzione dell’acqua negli impianti di irrigazione. Il polietilene è un materiale molto resistente alla corrosione, può essere interrato e rimane inalterato nel tempo, la sua durata è quasi illimitata. Inoltre le tubazioni realizzate in questo materiale hanno una tenuta stagna permanente e sicura al 100%, si possono piegare, hanno un’elevatissima inerzia chimica ed elettrica, vasta gamma di scelta dimensionale e prestazionale, resistenza all’abrasione, basso modulo elastico, leggerezza, sicurezza, economia e riciclabilità.
Altro esempio sono i raccordi in plastica polipropilene (PP) che dispongono di una grande varietà dimensionale, valvole, prese a staffa e raccordi a compressione. I vantaggi del materiale plastico in questo oggetto rispetto al metallo sono evidenti: la plastica è inalterabile e duraturo nel tempo anche nella terra, la leggerezza e il costo ridotto.


Riferimenti:

STEP #19: Nella scienza applicata


Il verbo “irrigare” lo associo alla disciplina dell’agraria, in particolare all’idraulica agraria che si occupa della regimazione e dell’uso dell’acqua in agricoltura. Essa comprende le basi teoriche dell’idraulica in generale, dell’idrologia superficiale e sotterranea, del moto dell’acqua ed utilizza le conoscenze per la progettazione, l’organizzazione e la gestione degli impianti di irrigazione e di drenaggio. La disciplina si estende fino alle sistemazioni idraulico-agrarie, che hanno lo scopo di salvaguardare dal ristagno e dall’erosione il territorio, non solamente quello agricolo.
Le sistemazioni idraulico-agrarie si distinguono in:
  • sistemazioni di colle: lavorazione ed adattamento del terreno scosceso per renderlo idoneo alle coltivazioni agricole;
  • sistemazioni di monte: prevenire o rallentare i dissesti idrogeologici di terreni montani destinati all’agricoltura.
  • sistemazioni di piano: favorire il deflusso delle acque quando le precipitazioni superano la capacità di assorbimento del terreno agrario.


Riferimenti:

STEP #25: La sintesi finale

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